Volkswagen e Fiat: Il futuro guarda al passato
Negli ultimi anni, forse in mancanza di nuove idee, la moda sta riscoprendo il passato, dai vestiti alla musica, passando anche dal mondo dei motori. Molte case automobilistiche si sono infatti riscoperte vintage e hanno rilanciato versioni aggiornate di modelli che hanno fatto la storia dei motori, dalla Fiat 500 al Maggiolone della Volkswagen.
Parallelamente, un settore che non sembra conoscere crisi, ma anzi ultimamente sembra aver attinto nuove forze vitali è quello delle auto d’epoca: veicoli che avevano come destino ultimo la rottamazione oggi girano fieramente per le città, rombi d’altri tempi strombazzano per le vie festeggiando la morte scampata e la nuova vita donata da benefattori del passato motoristico. Gli amanti della meccanica restano una nicchia rispetto a coloro che optano per i nuovi prodigi dell’elettronica, vuoi per i costi di restauro, vuoi per le prestazioni inferiori di un’auto d’epoca, ma il numero di coloro che si avvicina ai modelli del passato sembra aumentare di anno in anno: oltre che una moda non sarà davvero un tentativo di sfuggire alla modernità opprimente?
L’auto d’epoca implica uno stile di vita per forza di cose “slow”, ti impone una guida più riflessiva, rispettosa, attenta al territorio che attraversi. Ne sa qualcosa il giornalista di “Repubblica” Paolo Rumiz: nel 2006 compì un’impresa d’altri tempi, attraversando a bordo di una Fiat 500 “Topolino” tutta la catena appenninica, dalla Liguria all’Aspromonte. Un viaggio che con un veicolo moderno mai avrebbe saputo offrire le stesse emozioni provate alla guida della “Topo”.